Città di Torino


CittAgorà
Periodico del Consiglio Comunale di Torino



Il campus tra le rotaie: nascerà nell’area ex Osi -Ghia

30-07-2010

dal dossier L’Istituto europeo del design (I.e.d.) è una rete italiana di scuole private. Sono dieci in Italia e nel mondo: Torino, Milano, Firenze, Roma, Venezia, Cagliari, Madrid, Barcellona, Rio de Janeiro, San Paolo. Sono scuole dove studenti diplomati o laureati seguono corsi triennali o master in moda, design, fotografia, arti visive, comunicazione.
La sede di Torino ha 800 studenti di cui circa 150 dal dossier stranieri e, prima fra tutte, vorrebbe trasformarsi in un campus per far sì che “ i ragazzi studino 24 ore al giorno”. E’ il suo direttore Cèsar Mendoza a dirlo, di fronte alla commissione urbanistica presieduta da Piera Levi Montalcini.
L’iperbole scelta da Mendoza risponde in qualche modo alle perplessità espresse dalla presidente di fronte al progetto di campus che dovrebbe nascere nell’area industriale dismessa dalle carrozzerie Ghia e Osi, lungo la ferrovia, all’altezza del cavalcavia di Corso Dante.
Questi gli elementi fondamentali del progetto: due edifici lunghi e bassi a sezione semicircolare (come tunnel), una piazza rialzata con pavimento in legno e sottostante parcheggio, un edificio lungo 75 metri, alto 43 metri e largo 5 metri, quest’ultimo collocato nel vertice più stretto dell’area che è di forma triangolare, proprio dove dal dossier si congiungono due ampi fasci di rotaie, quello proveniente da Lingotto e quello proveniente da Porta Susa, uno davanti ed uno dietro l’edificio. Insomma, dice Levi Montalcini parlando degli edifici: “ due grissini ed una sottiletta”. Ed è proprio sulla “sottiletta”, cioè l’edificio destinato a residenza dei ragazzi che si appuntano le maggiori perplessità della presidente: monolocali, bilocali o trilocali con camere di 3 metri per 3 (gli altri due metri andrebbero in pareti e corridoio comune) parrebbero poco abitabili, il passaggio dei treni sotto le finestre, farebbe il resto.
L’idea, sembra suggerire Mendoza con le sue “24 ore di studio”, è che la vita dei ragazzi si svolga tutta nelle dal dossier aule ospitate dentro uno dei due semicilindri, nella biblioteca, che è nell’altro semicilindro e sulla stessa piazza, che sarà verdeggiante, alberata e adatta a stazionare comodamente.
"I creativi rischiano di creare per sé invece che per la gente..", dice Mendoza, perciò l’idea che ispira il progetto è che gli 8800 metri della piazza e i 40.000 volumi della biblioteca siano il più possibile frequentati dai cittadini torinesi, soprattutto i giovani e non solo dagli studenti del campus. Il campus sara "permeabile".
Ultime obiezioni: la rumorosità dell’ambiente. Risposta: sarà contenuta entro i limiti di legge, se necessario costruendo a carico dello I.e.d. le necessarie barriere. E ancora: anche l’area Osi, limitrofa, sarà trasformata in area residenziale, lì è prevista, tra l’altro, la costruzione di due edifici a torre. Questi due progetti saranno armonizzati tra loro e con il resto della città? Mendoza assicura di sì. La commissione ha già liberato per l'aula il progetto ed il Consiglio comunale dovrà esprimersi molto presto. Quel che è certo è che un altro pezzo della Torino industriale sta per sparire e che sempre più spesso l’Amministrazione deve confrontarsi non solo con l’assetto economico futuro della Città, ma anche con la sua immagine; e a complicare queste scelte la consapevolezza che l’uno e l’altra sono in qualche misura collegati.

Nelle foto: Immagini realizzate al computer tratte dal dossier presentato dallo I.e.d.

S.L.

Raccolta anno 2010


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