Città di Torino


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Periodico del Consiglio Comunale di Torino



Variante 200: si discute sul tracciato della Linea 2 del metrò

10-04-2009

L'ipotesi di percorso delle futura Linea 2 della metropolitana di TorinoLa commissione Urbanistica è tornata a discutere il 9 aprile sulla variante 200 al Piano regolatore, che modificherà profondamente la zona nord est di Torino. La trasformazione di quella parte di città è infatti strettamente legata alla costruzione della linea 2 della metropolitana, che collegherà il nord e il sud di Torino. L’attuale ipotesi di tracciato della nuova linea prevede una stazione di partenza, presso piazza Conti di Rebaudengo, vicino al parco Sempione, raccogliendo così il traffico veicolare della strada regionale 11 (Padana Superiore) e della provinciale 590 (Val Cerrina). Per poi passare per l’ex scalo Vanchiglia, corso Regio Parco, Giardini Reali, corso Re Umberto, corso Stati Uniti, Politecnico, e attestarsi verso corso Orbassano.
In superficie, sarà creato il viale della Spina 4, nuovo accesso alla città per chi proviene da corso Grosseto. Anche l’area dello scalo Vanchiglia e quella della trincea ferroviaria tra corso Vercelli e la Manifattura Tabacchi saranno oggetto di una profonda trasformazione.
Nel corso della riunione della II commissione, presieduta da Piera Levi-Montalcini, sono intervenuti Gian Paolo Bonvicino, vice presidente del Collegio dei costruttori edili della provincia di Torino, Riccardo Bedrone, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Torino, e rappresentanti delle associazioni ambientaliste.
Il nostro giudizio sulla variante 200 è positivo” – ha dichiarato Bonvicino – “Se ci sarà una suddivisione in lotti, anche le piccole e medie imprese, magari unendosi in cordata, potranno lavorare in quell’area. Mi auguro che si intendano realizzare costruzioni di pregio ed ecocompatibili”.
Per Bedrone “Si tratta di un intervento colossale che impiegherà, credo, trent’anni per essere completato. Speriamo si faccia ricorso anche al concorso di idee per la progettazione”. Il presidente dell’ordine degli Architetti ha anche evidenziato che “ricorrere in misura eccessiva al finanziamento privato potrebbe comportare il rischio di avere un indice edificatorio troppo elevato”.
Per Emilio Soave, rappresentante delle associazioni ambientaliste “la variante suscita dubbi e perplessità”. Pur riconoscendo come indispensabile la costruzione della linea 2 della metropolitana, ne ha contestato il tracciato, ritenendo ad esempio troppo oneroso fare passare i treni sotto il fiume Dora. “In alternativa” – ha dichiarato – si potrebbe ipotizzare la costruzione di una sopraelevata accanto al ponte di corso Novara, a una ragionevole distanza dal Cimitero.
Ha concluso il dibattito l’assessore all’Urbanistica Mario Viano, che ha suggerito un’ulteriore audizione con l’assessore alla Viabilità e ai Trasporti Maria Grazia Sestero per discutere e ascoltare le motivazioni sulle scelte fatte, e da lui condivise, per tracciare la linea 2. “La variante 200” – ha spiegato Viano – “punta a densificare e a valorizzare aree servite da mezzi pubblici”. Con l’obiettivo di decongestionare, e quindi poter riqualificare, le aree di barriera, ormai non più adatte alle esigenze degli abitanti e della viabilità, profondamente mutate da quando sono state costruite le barriere, alla fine dell’Ottocento o all’inizio del Novecento.

Nella foto: L'ipotesi di percorso della Linea 2 della metropolitana di Torino

L.C. - M.Q.

Raccolta anno 2009


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