Skater,
break dance, tettonic e altre giovanili tendenze contemporanee, vagano prive di
spazi, ma non certo di appassionati, nel nostro austero centro città. E così
l’austerità, che pure ha il suo fascino, viene violata, assieme al regolamento
di Polizia Urbana, dai ragazzi che fanno skate sul monumento ai caduti della
prima guerra mondiale, in piazza Castello, o da quelli che trovano nei marmi
dell’ingresso del Teatro Regio il supporto ideale per una riunione di break
dancers. Sono tutte forme di espressività da non scoraggiare, anche se
contengono un elemento di trasgressività, come quelle dei writers, ma a cui
semmai la città potrebbe offrire spazi idonei. Queste alcune delle
considerazioni emerse durante la riunione congiunta della commisione cultura, e
di quella per l’urbanistica e l’arredo urbano, presiedute da Piera Levi
Montalcini.
L’occasione è stata offerta da una mozione, primo firmatario
Marco Grimaldi, con cui si propone la creazione in piazzale Valdo Fusi di uno
“skate park”, ovvero di aree attrezzate per i giovani skaters e per i giovani in
generale, che “a differenza dei bambini fino a sei anni e degli anziani” ha
osservato l’assessore all’arredo urbano Ilda Curti, non hanno spazi all’aperto
“giocabili”. Sia Curti che l’assessore alle politiche giovanili Marta Levi,
hanno evidenziato che molte città europee mettono a disposizione in zone
centrali analoghi spazi. Il piazzale Valdo Fusi parrebbe peraltro idoneo ad
ospitare eventi dedicati ai giovani perché circondato da palazzi in cui non vi è
popolazione nelle ore notturne e nei fine di settimana. La mozione sottolinea la
positività dell’esperienza già svoltavi con Piemonte Square
manifestazione che ha visto esibizioni di motocross freestyle, skate, writers e
concerti dal vivo.
Liberata per l’aula, se approvata, la mozione impegnerà
vari assessorati: Sport, Politiche giovanili, Arredo urbano, Lavori pubblici,
alla costruzione di un tavolo di lavoro sulla cultura urbana. Inoltre si
vorrebbe l’avvio di uno studio di fattibilità per la costruzione dello skate
park o di una skate plaza in piazzale Valdo Fusi, magari attraendo sponsor
privati interessati alle culture giovanili.
Perché
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