A LUCERA GRANDE SUCCESSO DELLA MOSTRA DEDICATA RITA LEVI-MONTALCINI. ALL’INAUGURAZIONE PRESENTE LA NIPOTE DEL PREMIO NOBEL
'Tra palco e realtà' a Lucera: Piera Levi Montalcini al 'Bonghi'
 

Grande successo di pubblico per l’iniziativa “Tra palco e realtà”, la rassegna culturale del Convitto “R. Bonghi” di Lucera che ha voluto come ospite Piera Levi Montalcini, nipote e principale erede spirituale del Nobel Rita Levi-Montalcini. La conversazione dal titolo “Rita Levi Montalcini: una donna straordinaria”, ha offerto l’occasione per conoscere più da vicino la personalità dell’illustre scienziata, anche nei suoi risvolti più privati ed inediti. Hanno moderato la serata Roberto Calabrese e Vincenzo Pazienza, Vicari della Dirigente.

"Era mio desiderio riuscire ad organizzare un tale evento, non solo per ricordare il suo Premio Nobel, vanto di tutti gli italiani e le italiane, ma per ricordare a tutti, e soprattutto ai giovani, la tenacia e la dedizione con cui, durante il periodo fascista, la famosa scienziata ha saputo allestire nella sua camera da letto un laboratorio improvvisato. E come ha saputo, ormai non più giovane, trasmettere energia ai suoi giovani ricercatori, e impegnarsi in prima persona per la realizzazione di progetti, volti all’istruzione delle donne, di ogni età, dei paesi del Sud del mondo, in particolare quelle del continente africano.", dichiara la Dirigente del Convitto “Bonghi”, Prof.ssa Anna Maria Bianco.

Non è, infatti, un caso che il Programma del MIUR per i giovani ricercatori sia intitolato proprio alla Montalcini. A lei, infatti, si deve la creazione del primo gruppo di ricerca nell’ambito della biologia cellulare, ed è sempre grazie alle cure e alle energie della Montalcini che gli studi e gli approfondimenti sul sistema nervoso sono decollati e fioriti anche nel nostro Paese. Nonostante la fama a lei riconosciuta a livello internazionale, la Montalcini, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita, amava visitare le scuole, parlare e raccontarsi ai giovani, anche ai più piccoli, che riteneva all’altezza di progettare un futuro migliore e ai quali si dedicava, spronandoli verso il mondo affascinante della scienza.

Al termine è stata inaugurata la Mostra fotografica “Rita Levi Montalcini: immagini private”. Questa Mostra rappresenta un unicum a livello regionale. Essa consente di ripercorrere eventi cruciali che riguardano, non solo la storia privata della famiglia Levi Montalcini, ma anche la storia drammatica degli Italiani, in particolare quella tristemente nota delle persecuzioni razziali del periodo fascista. Infatti, Rita Levi Montalcini, costretta a lasciare l’Università a causa delle leggi razziali, iniziò le sue ricerche sul sistema nervoso in un laboratorio di fortuna, allestito nella casa di campagna. Dopo la guerra si trasferì negli Stati Uniti, all’Università di St. Louis, dove rimase quasi trent’anni. In questo periodo scoprì e identificò l’ormai famoso NGF, nerve grouth factor, l’agente promotore della crescita delle cellule nervose, e per questa scoperta ricevette nel 1986 il premio Nobel per la Medicina. Le 26 maxifoto, rese disponibili dalla famiglia, consentono di ripercorrere il viaggio "privato" che portò la grande scienziata a conseguire nel 1986 il Premio Nobel per la Medicina. La rassegna è frutto della collaborazione fra il Convitto Bonghi di Lucera, il festival Questioni Meridionali di Foggia, il Rotary Club di Lucera, la libreria kublai di Lucera, e Cantine Teanum di San Severo.

La Mostra che è stata inaugurata venerdì 28 aprile, resterà aperta al pubblico fino all’11 maggio.